WIP [OPEN] 666 -Diorama-

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Darklythe
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WIP [OPEN] 666 -Diorama-

#1

Messaggio da Darklythe » lun 21 ago 2017, 1:16

Buongiorno a tutti,
...e come al solito la mia latitanza è sempre imbarazzante... :oops: e nonostante TUTTI gli anni mi riprometto di essere un pò più presente, è sempre la solita solfa... vorrei giornate da 48 ore... U.U.
Senza perdermi in ulteriori autocommiserazioni e affini, inizio a presentare il lavoro che sto cercando di portare a termire per il Contest di quest'anno, anche se stavolta (non che le altre volte ho finito in largo anticipo... :| ) mi ritrovo praticamente a ridosso della scadenza con ancora un pò di roba da fare...
Purtroppo inizio a presentare il WIP del mio progetto solo ora, causa insieme di fattori terrificanti associata alla mia lentezza cronica... e già mi scuso con tutti per la pesantezza di questo thread (...non riesco proprio a postare l'avanzamento dei lavori a dosi umane, e quindi poi si arriva al macigno tutto in una volta.... :oops: ).

Vabbè, dopo 'sto preambolo, partiamo con le cose serie:
666 -Diorama- HGUC NZ-666 KSHATRIYA+HGUC D-50C LOTO(Twin set)+HGUC RGZ-95 ReZEL]
L'idea è cercare di rappresentare (ovviamente con tutte le licenze e libere interpretazioni che mi si possano essere concesse) una scena ispirata al primo episodio di Mobile Suit Gundam Unicorn ("Il Giorno dell'Unicorno"), e più precisamente un frame della battaglia che si svolge nella colonia di Industrial 7, tra il Kshatriya, pilotato da Marida Cruz e diverse forze di difesa della colonia, nello specifico i D-50C Loto e un RGZ-95 ReZel, schierate nel tentativo di fermare la sortita del mezzo del gruppo delle Maniche (...Sleeves... e ancora mi domando come possono aver tradotto così alla lettera il nome di questi poveracci di Neo Zeon.... :? ...).

Il titolo del lavoro "666" fa riferimento al numero di serie del Kshatriya (per l'appunto NZ-666), ma come una mistica cabala, potrei dire che è anche il mio 3° contest, e quest'anno è pure la sesta edizione (3 volte 6... 666... ok, fuori dalla mia psiche, ragazzi! :mrgreen: ).
666 è il numero per eccellenza della Bestia, e il Kshatriya ne rappresenta con la sua furia e distruzione che porta nella colonia, un ottimo surrogato. E sicuramente, visto il travaglio di quest'opera che mi sono lanciato a fare, e tutti i santi che ho tirato giù nel frattempo, il mio inferno personale l'ho vissuto :cry: ...

Il Diorama quindi sarà ambientato in uno scorcio di colonia, dove lo scontro tra il Kshatriya e il ReZel ha il suo culmine, mentre alcuni mezzi dell'ECOAS cercano di intervenire per fermare il nemico, ma ahimè si trovano sopraffatti dalla potenza offensiva del mezzo e soprattutto dagli imprevedibili e letali funnel del "Quattro Ali", che mettono a ferro e fuoco la colonia con precisa letalità...

Questo sarà inoltre il mio primo lavoro "serio" fatto ad aerografo, dopo 2 contest in cui mi sono cimentato colorando solo a pennello, quindi già si prevedono grossolani errori dovuti all'inesperienza e alla mia niubbagine sull'attrezzo.

Come tutti le volte cerco sempre di farmi una scaletta per cercare di dare ordine alla mia incasinata esecuzione:

-Una prima fase di montaggio a secco dei protagonisti della scena, per rendermi conto di dove poter intervenire per eventuali piccole modifiche e per valutare gli ingombri sul diorama (rigorosamente 50x50 cm... e mi sarebbe servito almeno il doppio di spazio per andare sul sicuro... ma cerchiamo di rispettare gli standard del GBWC, e limitiamo l'effetto "4 elefanti sulla 500...2 davanti e 2 dietro"....);

-Una seconda fase di modifiche, soprattutto con plasticard, e panel line custom (così dò un senso alla Cameo della moglie e ai ceselli della BMC (che sto ancora finendo di pagare... e no, puoi avere i migliori ceselli del mondo, ma se sei una capra, sempre panel tipo pupù vengono... e ogni auto riferimento è voluto :freddymercuryemoticonmeme: );

-Terza Fase di colorazione, quest'anno mediante aerografo "for the very first time" ma non rinuncio ai miei fidati pennelli per particolareggiare alcuni elementi. Mi sono attenuto principalmente allo schema di colore classico dei mezzi, senza rivoluzionare più di tanto la scelta cromatica se non nei toni e nelle sfumature, cercando di applicare una leggera modulazione del colore, per evitare l'effetto "finto" dei soggetti;

-Quarta fase: Panel line per capillarità, usando anche diverse tonalità per meglio risaltare le zone, applicazione water decal del buon Samuel, invecchiamento (dove ovviamente mi faccio sempre prendere la mano) e usura mirata e contestualizzata, valutando per la mia criticabile logica seguendo l'equazione: D-50C Loto > NZ-666 Kshatriya > RGZ-95 ReZel dove i Loto sono quelli che dimostrano più i segni dello sporco e dell' usura, seguiti dal Kshatriya che comunque lo vedo già sfruttato nelle battaglie e nei combattimenti nello spazio, (e che comunque per entrare nella colonia di Industrial 7 in un po' di bordello ci è passato e poi le "Maniche" non stanno mica a tanto a lucidare la carrozzeria ;) ) e a seguire il ReZel invece si dimostra meno "vissuto" perchè lo vedo come il classico mezzo lindo e sempre in ordine dell'areonautica, e nel caso in questione utilizzato forse per la prima volta perchè comunque schierato a difesa di una colonia "civile".
[Tutto questo per autoconvincermi di giustificare le mie incongruenze.... -.-];

-Quinta fase: ricomposizione del tutto ed eventuali modifiche "albero di Natale";

-Ultima fase: costruzione del diorama vero e proprio.

Per le fasi da 2 a 5 sono fatte per ogni singolo modello (già mi incasino abbastanza, figurarsi se non le faccio per ogni singolo modello ogni volta... )

Considerando che oggi, 20 Agosto 2017, ho giusto finito la fase 5.... direi che non c'è da preoccuparsi... :originalrage: :originalrage: :originalrage:

Beh, ciancio alle bande e si comincia con.....
D-50C LOTO (twin set)
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https://farm5.staticflickr.com/4213/34544053524_491e36b215_c.jpg
Il primo (o meglio i primi, visto che sono due) mezzo che sono accinto a costruire è il D-50C Loto. Il Loto è il classico mezzo che passa un po' in sordina, nell'anime si vede per pochi episodi e comunque fa sempre una fine barbina. Più che un mobile suit classico è più una via di mezzo tra un mezzo corazzato leggero e un robot dallo stile un po' retro', non particolarmente agile nella sua forma umanoide, ma che per l'utilizzo come mezzo delle forze speciali ECOAS ha un suo perché: dimensioni ridotte (il modellino ha un po' la sindrome da sorpresina della kinder, sinceramente... :| ), possibilità di arrivare in fretta in posti ristretti (e in una colonia densamente abitata, male non fa potersi muovere tra gli edifici senza abbattere edifici ad ogni svolta...), possibilità di trasportare e schierare in maniera rapida le truppe (ottima e unica prerogativa tra i molti Mobile Suit) per un intervento di guerriglia o infiltrazione, e possibilità di commutare il mezzo in un "light" mobile suit ma comunque discretamente armato per un supporto immediato.

Fase 1:
Iniziamo con il solito bagno di sgrassatura degli Sprue, prima di iniziare il vero e proprio snapfit.
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Come ogni bravo bambino seguo alla lettera il manuale di istruzioni quindi inizio a montare gli arti superiori del Mobile Suit.
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Simpatica l'idea di poter sfruttare le gimmick degli arti superiori: il kit viene fornito con una paio di Beam Burner nella versione attiva e una nella versione "a riposo", come la possibilità di sostituire la versione chiusa e aperta dei missile launcher che il mezzo ha al posto delle solite mani antropomorfe.
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particolare delle varie possibilità (P.S. Mi scuso per le foto un po' gnè gnè, ma il cellulare è quello che è)
Si prosegue con l'assemblaggio del busto, che contiene anche il "meccanismo" rudimentale per estrarre la testa del Loto durante la sua forma "bipede". Piccola considerazione: come ho già detto il model kit si presenta veramente minuto anche per un HG, (circa 12.2 m in real quindi all'incirca 10 cm scarsi alla testa), ma comunque la progettazione è ragguardevole, sia nei punti di traslazione per la trasformazione, sia nei dettagli che sono anche discretamente elevati in proporzione alle dimensioni da sorpresina della kinder. La posabilità non è certo il suo forte, infatti nella forma antropomorfa è abbastanza "rigido", e più che un mobile suit assomiglia più a un mech di BattleTech (che i più anzianotti magari ricordano ;) ).
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Versione "tartaruga spaventata"
Si passa poi alla costruzione degli arti inferiori. Le gambe presentano posteriormente dei cingoli che sono il mezzo di locomozione della versione "ATV", non presentano nessun sistema di rotolamento (in poche parole sono finti...U.U). Tutto il complesso della gamba ricorda (osservandolo al lato) il fianco di un normale carro armato , dotato di corazza reattiva.
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Qui si nota tutta la mobilità consentita del kit... :?
Il bacino presenta il primo sistema di trasformazione (che permette di raddrizzare le gambe nella modalità ATV, e presenta le stesse piastre di protezione.
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Parziale montaggio (manca ancora il backpack/centro trasporto truppe)
Il backpack ha nel mezzo la funzione di trasporto truppe: il Loto può infatti schierare fino a 8 soldati, che alloggiano (non molto comodamente penso...) appunto nel retro del mezzo.
Anche questa sezione presenta i finti cingoli e un sistema di rotazione particolare (che ci ho messo mezz'ora a capire come bisognava muovere il tutto, ma si sa, io sono tordo ;) ), e forse qui è il punto più delicato del modello: il perno che deve scorrere in un incavo e roteare nel corpo, e al contempo può essere soggetto ad un leggero sforzo nella rotazione dei cingoli mi dà l'idea che sia un po' delicatuccio, e il rischio di spezzarlo è abbastanza elevato...
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Capitolo armi:
il kit dà a disposizione la possibilità di utilizzare diversi armamenti, e diverse combinazioni di queste. Oltre alle sopracitate Beam Burner e ai Missile Container, ci viene offerta la possibilità di montare (tramite dei peg al fianco della testa) un paio di Long Cannon da 200mm o un Mega Machine Cannon a 4 canne, e sulle spalle, previa rimozione di un innesto,
una Macchine Cannon (che sembra la classica mitragliatrice dei carri armati) e uno scanner/radar.
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visto che comunque utilizzerò i 2 Loto in entrambe le configurazioni, ho optato di dotare la versione ATV dei long cannon, della mitragliatrice e dello scanner, mentre la versione mech del mega machine Cannon
Immagini dei modelli completati
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Versione mezzo corazzato

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Versione Mobile Suit

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Foto di insieme
Fase 2:
Le modifiche ai modelli sono state minime. Ho escluso l'aggiunta di panel line visto la presenza già abbastanza decisa su tutto il modello di base, e mi sono concentrato solo sull'aggiunta di particolari in plasticard per dare maggior volume e rilievo alle superfici.

Una prima aggiunta è stata quella di fornire i mezzi di un antenna, fabbricata scaldando con un phon un pezzo di sprue di ABS, fino ad ottenere un filamento con una base un pò più larga: nella mia idea il Loto, con la sua peculiare caratteristica di trasporto truppe, può essere utilizzato anche come sistema di comando mobile, e quindi volevo maggiormente evidenziare questo suo aspetto.
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Nel frattempo ho tentato di creare con la silhuette Cameo alcuni particolari, come rinforzi sulle piastre o in punti un po' più critici del mezzo. E' stato utilizzato plasticard di spessore 0,25 mm. Viste le dimensioni esigue dei particolari, nonostante la Cameo, non tutti i pezzi sono venuti allo stato dell'arte, e ho cercato di rifinirli il più possibile.
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Perso qualche migliaio di diotrie per posizionare ogni pezzo al suo posto, anche utilizzando una lente ed una matita per fotoincisioni

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L'altra modifica un po' più marcata è la creazione del portello sul retro del Loto (ATV), che consente lo spiegamento dei soldati. Ho praticamente rimosso la sezione e creato sempre con il plasticard da 0,50 mm una sorta di portellone aperto in 2 sezioni.
(Mi venga scusato un pò la magagna di queste foto, ma ho provveduto poi a rifinire un pò meglio il foro)
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Alcune foto dei Loto con le aggiunte applicate:
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Alla fine della fase 2 di modifiche, ho corretto le varie sbavature, rismontato il tutto e messo ancora in ammollo per sgrassare e eliminare i vari residui di scartavetramento per la successiva fase di colorazione.

Dopo aver mascherato perni, incastri e parti sensibili, ho dato il primer su tutti i singoli pezzi. Ho utilizzato i primer della Ammo of Mig, nello specificifico nelle tonalità Grey per la maggior parte dei pezzi, quello Black per armi e altre parti che verranno colorate con tonalità scure o metalliche, e infine il Track Primer (che alla fine è di una tonalità marrone/rossiccio per i cingoli. I primer sono stati tesi in 2 passate: una inizialmente più leggera (per rompere la tensione superficiale) e una leggermente più carica per uniformare tutte le superfici. Rapporto di diluizione con il proprio thinner di 10 a 1,5 (uso per comodità la triste unità di misura "goccia" e dati con duse da 0.38 (che comunque ho utilizzato per tutto il lavoro, visto che provando precedentemente quello più piccolo da 0.25 tende a intasarsi un po' più spesso con i colori acrilici che uso (Ammo of Mig e Vallejo Model Air, fondamentalmente), e con una pressione di circa 1.40 bar.
Primo vantaggio del primer ad aerografo: consumo ridotto del colore e miglior gestione della stesura. Tutti i miei lavori precedenti sono stati primerizzati a bomboletta, e sicuramente il consumo era effettivamente elevato, con l'ulteriore problema del rischio di caricare un po' troppo i pezzi. Il primer della Ammo of Mig si stende in maniera più che buona, non mi ha dato particolari problemi di agglomerazione sull'ago, forse anche per la consistenza (ulteriormente resa fluida con il diluente) pressochè pronta all'uso.
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Dettaglio sui pezzi con primer Gray (si noti la scatola personalizzata dell'aerografo, fatta dalla moglie :P )

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Cingoli con Primer Track

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Primer Nero su armi (il Nero non è molto pesante, anzi sembra più un grigio antracite)
Per il colore principale di base del corpo del D-50C Loto, ho utilizzato il Gelboliv della Ammo of Mig, che sostanzialmente è un verde marrone (dovrebbe essere un colore utilizzato dai mezzi militari tedeschi) che risulta molto simile al colore originale del Loto (sempre rapporto di diluizione 10 a 1,5, a cui ho aggiunto un paio di gocce di flow improver della Vallejo, per limitare il classico fenomeno di intasamento dell'ago/duse. La pressione utilizzata è leggermente inferiore a quella utilizzata per il primer (circa 1.10-1.20 bar).
Sempre dando 2 passate, una velata e una leggermente più carica, il risultato finale è abbastanza piacevole, dando un effetto leggermente satinato ma uniforme e soprattutto LEGGERO: altro piccolo vantaggio dell'aerografo. Uniforme, niente segni di striature del pennello. Praticamente un altro mondo. Scusatemi per queste ovvie considerazioni, ma per me è tutto nuovo ;)
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Con l'utilizzo del flash il colore tende a essere fin troppo simile al colore originale dalle plastica...

...mentre in realtà il colore è molto più "spento"
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Per le altri parti della corazza, ho utilizzato un Dark Yellow della Vallejo Model Air, a cui è stata aggiunto un pizzico di Gelbraun della Mig (una tonalità color sabbia leggermente più luminosa).
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Per alcune parti come la zona dell'addome, e alcuni inserti come sulle ginocchia o spalle, ho utilizzato un Medium Gunship Gray (Mig) con una parte di Black Metallic , per ottenere un riflesso appunto metallizato.
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I cingoli sono stati verniciati con una base di Dark Track (Mig), una leggera veletura di Rubber Track (Mig) soprattutto nelle zone esterne e per finire una leggera passata di Polished Metal sempre della Mig (per conferire un effetto di metallo alle maglie del cingolo) e a seguire il Jet Exhaust Burn Iron soprattutto al centro delle maglie dove dovrebbe essere maggiore l'attrito con il suolo.
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Il Polished Metal è stato usato anche sul corpo dei cannoni, ma ho cercato anche di variare alcune zone utilizzando il Gun Metal.
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Ho dato anche in concomitanza delle bocche da fuoco una spruzzata di Jet Exhaust Burnt Iron, per simulare la leggera ossidatura/bruciatura causata dai colpi

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Dopo aver steso i colori di base ho tentato una leggera modulazione del colore, per cercare di rompere il piattume delle superfici più ampie (ho tralasciato la tecnica del preshading, che mi riserverò di provare prossimamente su altri lavori). La mia idea era di cercare di differenziare le zone senza però esagerare, accennando appena alla variazione di colore in base alle ombre e alla luce.

Per il colore della armatura principale ho prima provato a creare delle zone schiarendo il tono principale Gelboliv con del Matt White, e a seguire sfumando leggermente con del Green Khaki, soprattutto nelle zone in cui è più plausibile dove possa "battere" la luce
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La variazione è pressoché impercettibile, soprattutto in foto, ma non volevo una forzatura estrema
Lo stesso procedimento è stato usato per le parti in Dark Yellow, schiarendo il colore di base con una punta di bianco, e sfumando con un Middlestone (Mig).
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Finito il lavoro ad aerografo mi sono concentrato a colorare i dettagli più minuscoli, come il visore della testa e alcuni sensori (Clear Orange), alcuni dettagli delle piastre con un Usa Olive Drab, alcuni dettagli in Silver e in Bronze (come alcuni particolari delle ruote dei cingoli e alcuni piccoli thruster). Ho applicato un leggero Chipping sempre con un Aluminium e con il colore appunto Chipping della Mig.
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Mi sono concentrato principalmente sulle parti più a contatto con il suolo, in questo caso anche le braccia poichè in conformazione ATV, la parte inferiore di queste sfiorano in terreno, considerando anche le dimensioni ridotte del mezzo (simile ad un grosso caterpillar o ad un carro armato extralage

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Finito di dettagliare i particolari ho provveduto a proteggere il tutto con una vernice lucida della Ak Interactive (10 a 3, con relativo diluente, sempre 2 passate), per permettermi di passare alla fase successiva, ovvero Panel Line e Weathering.
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La quarta fase inizia con l'evidenziamento delle panel line presenti sul modello.
Ho utilizzato diverse tonalità in base a dove sono collocate le pannellature, per cercare di differenziare maggiormente le stesse. Per la precisione mi sono servito dei prodotti specifici della Ammo of Mig (un Neutral Brown per le parti della corazzatura e un Orange Brown per le parti più chiare) e della Ak Interactive (Brown & Green Camoufage).
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Sui cingoli ho applicato un lavaggio specifico enamel della Mig (Track Wash) per rendere più diversificati gli angoli e le insenature della maglia
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Successivamente e prima dell'ultimo step di weathering, ho provveduto ad applicare le Water Decal del solito Samueldecal, seguendo uno schema personalizzato, visto che non ho trovato molti riferimenti.
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Ultimo step di "vita vissuta" prima di sigillare il tutto sotto una finitura ultra opaca della AK Interactive, è stato eseguito sfruttando una combinazione di colature, deposito di polvere e e sporco, e pigmenti di diverse tonalità.
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Streaking Grime (Ak Interactive), sfumate con white spirit

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Accumulo di polvere e terriccio sui cingoli e nelle parti inferiore del mezzo, e nelle zone dove potrebbe essere più plausibile l'accumulo
Dopo aver passate il primer opaco finale, rimonto tutto per una visione semidefinitiva...
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Le foto con il flash amplificano un pò troppo il weathering...

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...mentre a luce naturale è un pò più soft (sempre presente ma spara un pò meno... :| per i miei standard...U.U

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Ultima carrellata di foto un pò più decenti in una lightbox....
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In modalità ATV corazzato...
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...E in modalità antropomorfa

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... E con questo si conclude la prima parte del WIP.... ed era pure la parte breve.... :gasp: :gasp: :gasp: :gasp:

Ringrazio tutti per l'attenzione e mi scuso ancora e come sempre per il nubifragio semantico... chi arriva fin qui merita tutta la mia ammirazione...

Alla prossima!
Un abbraccio,
GiGi ;)


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Re: WIP [OPEN] 666 -Diorama-

#2

Messaggio da Redones » lun 21 ago 2017, 8:08

Eccolo, arriva a poco meno della fine e sbaraglia tutti :) Sempre un piacere leggere i tuoi wip, lavoro di una mole impressionante, spero faccia in tempo a finire.
Primo impatto con aerografo direi ottimissimo, il chipping col silver non piaceva molto ma dopo il weathering per fortuna si è amalgamato.
Ottimo ottimo! I loto li ho anch'io perchè mi attizzano molto e devo dire che hai fatto un lavoro strpitoso.
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Darklythe
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Re: WIP [OPEN] 666 -Diorama-

#3

Messaggio da Darklythe » dom 3 set 2017, 13:17

Buonasera,
prima di tutto ringrazio tutti per l'attenzione e avverto che anche questa volta, contro ogni probabilità sono riuscito a finire tutto il lavoro (e già una piccola soddisfazione) e soprattutto vorrei ringraziare le divinità del Forum che hanno avuto la magnanimità di allungare la dead line del contest... :freddymercuryemoticonmeme: ...cioè ho finito il tutto tipo mezz'ora prima della comunicazione, e già mi si prospettavano gli ultimi giorni di ferie a fare le ore piccole per scrivere tutto il popò di roba... e invece sono riuscito a permettermi addirittura 3 (DICO TRE!) giorni di relax...(sono state 3 settimane intense... per riuscire a finire il tutto :? )...

Dopo la mia classica disquisizione, parto con la seconda parte del W.I.P., dedicata alla presentazione del secondo soggetto del mio diorama "666", ovvero il

RGZ-95 ReZel
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Il ReZel è praticamente la versione mass production dello Zeta Gundam, anche se si notano certe similitudini con il più sfortunato Methuss, da cui si basa anche il sistema di trasformazione in Wave Rider (più simile a quella di quest'ultimo che a quella ben più conosciuta dello Zeta). Fornisce più o meno il ruolo di mezzo da combattimento ed interdizione della Federazione, come può essere il ruolo della nostra attuale aeronatica (e infatti nella mia "visione" lo vedo un pò come il mezzo dei Top Gun fighetti :expressionless: ...

Fase 1:
Dopo il classico bagno sgrassante e propiziatorio (che ancora mi ostino a fare, nonostante poi debba rilavare il tutto... ma si sa, le manie compulsive sono dure da sconfiggere... :roll:), dopo essermi creatoun porta sprue e aver preparato tutti gli strumenti del mestiere (vedi mania compulsiva di cui sopra... :| )...
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...inizio con l'assemblaggio della parte superiore del Mobile Suit (busto, testa e arti superiori).
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Il busto è caratterizzato da una geometria prominente ("a becco d'anatra") che ricorda sotto certi aspetti alcuni "transformers" degli anni '80 (e bravo chi si ricorda ;) )

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La testa ricorda quella del "papà" Z Gundam, senza però il caratteristico V-Fin...

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...mentre nelle braccia si può notare il sistema dei sensori derivato dal Methuss

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posteriormente è presente il sistema di innesto del back pack generoso (corpo principale del Wave Rider
Si passa quindi alla costruzione degli arti inferiori. Quest'ultimi presentano diversi punti di snodo (e una sorta di molto primitivo inner frame), donando una piacevole mobilità e snodatura al modello. Inoltre, la conformazione e la lunghezza degli stessi rendono slanciato particolarmente l'intero insieme, permettendo al modello di essere decisamente "alto". Questo comunque non inficia la solidità del costrutto che anzi sembra piuttosto robusto.
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Si può notare la snodabilità grazie ai diversi punti di articolazione
Il bacino (anche qui c'è un evidente richiamo a quello del Methuss, con la "pinna" prominente (... anche se purtroppo ricorda altro.... :? ) è anche questa volta costituito dal classico gonnellino unito, e sinceramente è una cosa un po' fastidiosa: praticamente essendo un pezzo unico, si muove in maniera simmetrica, e ritengo un po' irrealistica. Niente che ovviamente non si possa rimediare "segando" la giunzione e permettendo il movimento indipendente.
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Eseguo un primo snapfit del modello, più che altro per rendermi conto dell'ingombro dello stesso e quanto è differente la dimensione rispetto ai Loto.
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...la differenza tra il ReZel e i Loto è consistente (...mentre tra i Loto e il Kshatriya è IMBARAZZANTE :o )... fa un po' sindrome del "fuori scala", ma tant'è... :no_mouth:
Proseguo con la costruzione del Back Pack/Thruster: questo è costituito da tre sezioni, che fungono da sezione di spinta principale del mobile suit, soprattutto nella sua versione Wave Rider.
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Assemblo il tutto...
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Le dimensioni generose del backpack e il suo profilo richiamo anche in questo caso il Methuss
Capitolo armi.
Il ReZel è dotato di diversi armamenti per le battaglie in cui è coinvolto. Dai classici Vulcan da 60mm installati sulla testa e la solita Beam Saber per gli scontri ravviciniti, al Beam Rifle e ad un Beam Cannon per il combattimento a medio/lungo raggio. La particolarità del Beam Cannon è la sua conformazione, poichè fa parte dello scudo (e svolge la funzione di arma principale nella modalità Wave Rider).
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Anche in questo caso il fucile ricorda quello di cui è dotato lo Z Gundam, soprattutto nelle dimensioni significative

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La particolarità dello scudo/beam cannon si sposa con il suo design alle forme filanti del mobile suit

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Alcune foto dello snapfit completo:
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Il Wave Rider.
Il modello permette di essere configurato in modalità Wave Rider, ma la trasformazione è eseguita mediante un piccolo artificio: non è infatti tutto il modello "direttamente" trasformabile, ma mediante la sostituzione dell'intero blocco del torso/braccia con uno già "predisposto" (alla fine si utilizza solamente il back pack e le gambe (adeguatamente "ripiegate"). Nel diorama che intendo realizzare però verrà utilizzato il ReZel nella sua versione antropomorfa, anche se in principio avevo pensato anche di includere un altro modello in modalità wave rider, ma per motivi di ingombro e spazio, ho dovuto desistere (5 modelli in un diorama 50x50 sembrava un pò troppo un'ammucchiata.... :| ), quindi è stato solo assemblato "tanto per"...
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Questo è il famigerato blocco "farlocco"

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...sullo sfondo a sinistra si può intravedere il ReZel vero e proprio.... :?
Fase 2:
Le modifiche effettuate sul modello sono principalmente l'incisione di alcune pannellature supplementari, soprattutto in zone ampie ma troppo spoglie e qualche piccola aggiunta di plasticard, sempre per spezzare l'omogeneità delle superfici, senza stravolgere troppo.

Per la prima parte (incisioni e pannellature), ho utilizzato ceselli BMC, di diverse dimensioni.
Sicuramente la mano non è molto abile ne esperta, e infatti la simmetria è abbastanza abbozzata, e alcune pannellature sono venute abbastanza "ributtanti".... (confido sempre nella visione d'insieme...:sob:)

Per la testa, ho optato per l'aggiunta di una pannellatura laterale (0,15 mm) per suddividere la sezione contenente i vulcan e alcune scanalature laterali sul fianco della testa e sul "diadema" frontale (1 mm).
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Ho annerito con una matita i punti, più che altro per rendermi conto della profondità...ovviamente poi sono state tutte passate con carta vetrata e spugna abrasiva con grana da 600 a 1500
I gonnellini sono stati incisi frontalmente con una profondità di 0,3 mm frontalmente, mentre il proseguo della pannellatura sul fianco è stato variato a 0,6 mm (e qui la simmetria dei due gonnellini inizia a dare dei problemi....:disappointed_relieved:)
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Per le "alette" laterali la pannellatura consiste solo nel suddividere (o dare l'idea di) la zona in due parti distinte, accentuando con un piccolo incavo al centro (rispettivamente 0,3 mm e 1,5 mm)
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Per le gambe ho "azzardato" (per le mie capacità sia chiaro... :| ) una pannellatura leggermente più elaborata, visto la superficie "nuda" e non particolarmente dettagliata.
Ho cominciato creando sui "corni" delle ginocchia un piccolo incavo (0,7 mm), e ho cercato di creare per il resto della gamba una pannellatura (0,6 mm e 0,3 mm) che praticamente "avvolge" la stessa, senza esagerare con una trama eccessivamente complicata (per me, ovvio)
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"La pinna inguinale" è stata solo suddivisa come le alette laterali (o,7 mm).
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Stesso metodo sui truster laterali posteriori: incavo sulla sezione e linea che spezza la zona del truster.
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Finita la fase di aggiunta di panel line, ho fatto una piccola aggiunta ai numerosi thruster del back pack, ovvero ho aggiunto delle pin ricavate da un socket al centro del vernier.
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Sempre utilizzando il pin dalla parte contraria, ho creato un leggero dettaglio sulle gonnelline.
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Le aggiunte di plasticard (0,25 mm) sono state realizzate con l'utilizzo della Silhuette Cameo, e mia intenzione era quello (come con le pannellature aggiuntive) di creare delle superfici meno anonime.
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Ho cercato di rendere più solide le gonnelline del bacino, creando anche un retro (che poi manco si vede.... :neutral_face:).
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Per dare leggero volume al "volto" del ReZel, ho aggiunto una piccola parte sul "mento".
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Sul Back Pack ho creato nell'area dei Truster laterali una pannellatura al contrario, in modo da rendere leggermente più dettagliata la zona
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Ho anche provveduto a inserire 2 "alette" suplementari sul motore centrale
Gli inserti sul torace sono minuscoli e mi servono per spezzare leggermente la monotonia del corpo.
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Sulle gambe le minuscole aggiunte sono state messe in concomitanza della giunzione della coscia e sui fianche dello stivale, sempre con l'obbiettivo di risaltare la linea senza appesantirla (perlomeno l'idea era quella.... :roll: )
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Alcune foto del modello con le aggiunte effettuate:
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Fase 3:

Dopo aver smontato nuovamente il modello e aver rilavato e sgrassato tutti i pezzi, ho preparato quest ultimi (previa mascheratura delle zone sensibili, tipo perni, incastri ecc) per la fase di primerizzazione.
Ho anche questa volta optato per il primer della Ammo of Mig, rispettivamente Gray per le parte principali (che comunque avranno tonalità blu et simile), White per le zone più chiare e infine il Black per le armi e il semplice inner frame (o comunque quelle parti che avranno una tonalità metallizzata). Il primer è stato steso sempre in due passate a circa 1,40 bar, diluendo per circa 1,5% con il proprio thinner.
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Grey Primer

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White Primer

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Black Primer
Dopo aver atteso le canoniche 24 ore per l'asciugatura completa (anche se dopo appena 5 minuti il pezzo primerizzato era già, al tatto almeno, completamente asciutto...ma meglio non rischiare), ho proseguito stendendo i colori base del mezzo.
Anche in questo caso mi sono attenuto abbastanza fedelmente allo schema originale, scegliendo però colori meno saturi e carichi, ma deviando su tonalità più verso il blu-grigio, riprendendo colori più simili a veicoli militari dell'aeronautica.

Come colore base per l'armatura principale ho utilizzato un IDF Blue della Vallejo Model Air (rapporto 10:2 +2 di airbrush flow improver). Sempre una passata velata all'inizio e successiva un pò più carica.
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Per i lati del torso e gli inserti su back pack, ho provato ad utilizzare un Pale Grey Blue della Vallejo Model Color: i model color non sono specifici per aerografo, e leggendo in giro per la rete, la loro densità causa diversi problemi se utilizzati con aerografo (intasamento esagerato della punta, difficoltà di spruzzo. Dopo diverse ricerche ho provato ad utillizzare un thinner particolare per colori acrilici, nella fattispecie l'ULTIMATE AIRBRUSH THINNER: seguendo le loro tabelle di diluizione (per i Model Color viene suggerita una diluizione del 70%), incredibilmente non ho avuto problemi di sorta, anzi il colore non è stato desaturato e ha mantenuto la finitura opaco/satinata tipica dei Vallejo.
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Per le componenti "bianche" del modello ho utilizzato il Cold Grey della Ammo of mig (10/2/2), per evitare un effetto troppo sparato del classico bianco: praticamente il colore è un bianco sporco con un pizzico di grigio, con riflessi azzurrognoli (si nota appena la differenza di colore con un classico White).
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La zona pettorale,schiena e cavigliere sono state dipinte con un Intermediate Blue (Vallejo).
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Per le armi ho utilizzato un Black Metal della Vallejo e per alcuni particolari (come le bocche da fuoco del fucile e del cannone) il Polished Metal della Ammo Of Mig, mentre per dipingere le zone dell'inner frame, vernier e mani un Grey Dark Base della Mig a cui ho aggiunto un pizzico di Metal Medium della Vallejo, per dare maggiore effetto di acciaio alle parti.
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Dopo aver steso i colori base, ho provato a sfumare leggermente le zone della corazza in una sorta di modulazione, per dare una certa "tridimensionalità". Ho utilizzato un Grey Blue della Ammo per l'High Light e un Dark Sea Blue della Vallejo per le zone d'ombra.
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Conclusa la parte ad aerografo mi sono dedicato alla colorazione a pennello dei dettagli.
I sensori sulle spalle e il busto sono stati dipinti con Silver come base (per permettere un effetto più luminoso) a cui ho sovrapposto un Trasparent Red (Vallejo). Le parti in rilievo dell'armatura sono stati dipinte con un Dark Sea Blue, per dare maggior volume (essenzialmente le aggiunte di plasticard).
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Fase 4:

Dopo aver protetto tutto con due mani di Varnish Glossy della Ak Interactive, ho iniziato a evidenziare le panel line e applicare un leggero effetto di deposito di sporco, senza esagerare considerando la tipologia del mezzo.

Per le Panel Line ho utilizzato prodotti di diverse tonalità: Blue Black della Ammo of Mig per la corazza principale, Grey Blue (Ak Interactive) per la zona pettorale e Light Grey (Mig) per le zone chiare.
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Per le decal mi sono affidato di nuovo al solito Samuel. Anche in questo caso non ho trovato nessuno schema.
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Per il Weathering mi sono affidato principalmente alle polveri della Tamiya, escludendo quindi colature o altre segni più accentuati, cercando di dar maggior risalto agli effetti di "bruciatura" di truster (...neanche andasse a gasolio.... :? ) che ad agenti atmosferici assortiti, considerando il tipo di mezzo e il suo utilizzo.
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Dopo aver sigillato il tutto con due passate di protettivo Ultra Matte della Ak Interactive, rimonto tutto. Alcune foto del modello finito:
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Mi scuso in generale per la qualità di molte foto [cellulare] e per la mancanza di foto del modello finito in una light box e soprattutto della monoposa, ma io ero al lavoro, le ho fatte fare alla moglie, e semplicemente poi mi sono dimenticato di farne di nuove... :oops:
Conclusa anche questa parte, prossimamente la sezione dedicata all'imponente Kshatriya (...che mi ha preso veramente tanto tempo... ma essendo il "soggetto principale"...).

Ringrazio ancora per l'attenzione e mi scuso per il mattone... :oops:

Un abbraccio,
GiGi ^.^
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Re: WIP [OPEN] 666 -Diorama-

#4

Messaggio da Darklythe » mar 5 set 2017, 17:48

Buongiorno,
rieccomi a presentare la terza e penultima parte del mio progetto (...tenete duro, è quasi finito il supplizio...:confounded:).
Qui illustrerò la lavorazione eseguita sul
NZ-666 Kshatriya
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Il "NEO ZEON PROTOTYPE MOBILE SUIT FOR NEW TYPE" Kshatriya è il mezzo pilotato da Marida Cruz all'inizio della serie Gundam Unicorn, pilota che altro non è che il clone di Elpeo Ple, e conosciuta nella serie ZZ Gundam come Ple Twelve. Il Mobile suit ha un design particolare e subito riconoscibile, chiara evoluzione del Queen Mansa (a sua volta derivato dal Quebeley), caratterizzato dagli enormi "binder" (quattro, a differenza dei modelli da cui deriva), che permettono al mezzo una mobilità senza pari nonostante la mole importante.
Il Kshatriya dispone di una enorme potenza di fuoco, nonostante non presenti armi da fianco, ad esclusione di una coppia di beam saber, ma basandosi soprattutto su cannoni a Mega particelle dislocati sul busto e sulle ali, e sopprattutto grazie alla possibilità di schierare 24 funnel (...l'arma preferita dei New Type.... ;) ), allocati sotto le sue ali.

Nella sipnosi del mio lavoro, volevo rappresentare il Kshatriya nelle fase iniziali dell'incursione alla Colonia di Industrial 7, mentre fronteggia e si fa strada attraverso i mezzi Federali, cercando di valorizzare la sua potenza e le sue caratteristiche peculiari: volo, binder e funnel. Essendo il protagonista più "in vista" nel diorama, ho cercato di renderlo (direttamente e indirettamente, ma questo si capirà alla fine del lavoro) "particolare", sempre però cercando di attenermi alla sua visione classica, e sinceramente mi ha preso MOLTO tempo per renderlo tale, almeno per come lo volevo io (...e mi sono concesso anche qualche licenza.... :| )

Fase 1:
Il primo approccio con il kit è intimidatorio: nonostante sia un HG 1/144, non tanto per il numero di pezzi, ma per le sue dimensioni che possono esserre paragonate a un piccolo Master Grade.

Si inizia con la costruzione del dorso. La forma affusolata del "frame" interno mi permetterà di ricavarmi lo spazio per inserire 2 batterie a bottone LR48 che andranno ad illuminare il monoeye (...e si inizia con gli effetti presepe e albero di Natale...:no_mouth:...), dopo che avrò costruito un portabatterie artigianale con plasticard (e iniziare a capire dove fare passare i fili per l'interruttore... :? ). La corazza che riveste il busto e le spalle è abbastanza detagliata come numero di pezzi, e permette di rendere il tutto massiccio (anche se ha un pò la sindrome da Maurizio Costanzo...senza collo, intendo... :roll: ). Le spalle inoltre presentano un semplice meccanismo che permette di traslare le braccia verso l'interno, dando un pò più di mobilità al modello (che a parte le gimmick dei binder, risulta abbastanza "limitato".
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Si possono notare i 4 mega cannoni a particelle di sui è dotato il Kshatriya sul petto
La testa presenta una caratteristica pinna, e si discosta leggermente dal classico "volto" dei mezzi di Zeon, ma proponendo il classico monoeye (leggermente coperto dalla struttura stessa della testa.
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La parte che rappresenta il monoeye (che da out of box è costituito da uno sticker, è stata invece forata per permettere la diffusione di un microled pink (LEDBARON)

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I bracci che devono sorreggere i binder sono costituiti da diversi snodi, permettendo diverse configurazioni degli stessi, mentre il braccio risulta ottimo e dettagliato nelle parti corazzate.
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Assemblaggio della parte superiore

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Si passa quindi a montare gli arti inferiori. Il modello è caratterizzato da due gambe massicce e dettagliate, almeno nelle componenti, ma non molto nelle linee di pannello: in fase di modifica, cercherò di dettagliare più che con pannellature con inserti in plasticard, sempre a creare un effetto rilievo.
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I piedoni...

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...e le gambe
Il bacino, dalla forma a T, presenta un peculiare "corno" anteriore, mentre posteriormente presenta una coda che può ricordare l'addome di un insetto (e nel sottocoda ho pensato di inserire l'interruttore per l'accensione del monoeye, ovviamente impazzendo per bucare tutte le parti per arrivarci facendo passare i cavi.... :| )
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Insieme della parte inferiore del Kshatriya
Foto del modello nell'interezza (senza i binder):
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Per l'allestimento dei quattro binder ho prima di tutto montato gli 8 truster sotto ala e conseguentemente le sub-arm suplementari, che presentano anche loro un meccanismo di estrazione e vengono riposte sotto l'ala stessa quando non utilizzate.
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Le enormi ali sono praticamente costituite dalla scocca vera e propria e il sotto che provvede ad ospitare i funnel.
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Il Kshatriya in tutto il suo mastodontico splendore:
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Foto di gruppo degli attori del diorama... la differenza di dimensioni tra il Kshatriya e i Loto è imbarazzante...

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Qui il modello a confronto con dei master grade...
Fase 2:
Per le modifiche del Kshatriya, ho tentato una soluzione, per me ovviamente, abbastanza consistente: nulla di particolarmente innovativo, ispirandomi a quello che visto rete, e ovviamente replicandola un pò grossolanamente, ma considerando che non ho mai eseguito una modifica così invasiva, il lavoro è stato un pò azzardato. Mi stuzzicava l'idea di poter permettere al mezzo di lanciare i funnel optando anche con diverso metodo: i funnel vengono "lanciati" da sotto l'ala, ma volevo che potessero anche essere schierati con un apertura verso l'alto.... praticamente considerare il punto dove sono ancorati quest'ultimi come una sorta di rastrelliera porta missili con assetto variabile... (si, mi sono accorto che a parole non si capisce nulla... forse si capisce meglio con solo le foto... ::disappointed_relieved:...)

Ho iniziato incidendo la parte superiore dell'ala, seguendo le linee già definite (praticamente ho fatto un cofano.... :| ):
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per incidere ho passato uno scriber fin che la plastica ha iniziato a tagliarsi, poi con un cutter ho seguito il tracciato fino alla separazione, smussando, segando e scartavetrando...

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Stessa cosa per la parte dove vengono alloggiati i funnel: separata dal pezzo e modellata in modo che possa unirla al "coperchio" e che questi si possa alzare dalla posizione chiusa a quella aperta senza incastrarsi

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Per permettermi un fissaggio un pò meno difficoltoso al "coperchio", visto che la zona di contatto tra questi e il "porta funnel" è esiguo, ho creato dei piccoli perni con plasticard da 1 mm. Inoltre ho abbozzato con del filo metallico delle tubazioni da mettere all'interno in una zona che rimane "scoperta" e rimaneva un buco un pò sgrazziato

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N.B: replicando la cosa su 4 pezzi, e considerando la manualità del soggetto (io :oops: ), scordiamoci pure la perfezione simmetrica del tutto... diciamo che non sono uguali neanche uno... vagamente simili, FORSE....:expressionless:

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...più o meno...
Fabbricato il "porta funnel" (non senza rischiare i più grandi danni al modello e alle mie dita...), ho iniziato ad addattare la parte inferiore dell'ala, e creare un primitivo metodo per permettere di posizionare il "coperchio" in modallità open, senza precludermi la possibilità di chiuderlo.

Il "ferro di cavallo" restante della parte inferiore presentava dei buchi dovuti a tutto il lavoro di taglio, quindi ho cercato di pareggiarli con l'uso di un Tamiya Putty, e cercando di livellarli dopo completa asciugatura dello stesso.
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Il sistema di "apertura" molto MA MOLTO rudimentale, è costituto semplicemente da una sorta di "L" fissata al pezzo, dove il "coperchio" viene aggangiato...
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...alla fine risulta più o meno così... :|

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Per non dare l'idea di pezzo totalmente avulso dall'ala (e che mi funziona anche da guida), ho fabbricato agganciato il pezzo con un filo di acciaio inserito in una micro molla da 2 mm ...
Dopo 'sta immane lavorata (per molti più esperti sarà una sciocchezza, a me ha preso non so quanto tempo per capire come fare il tutto...:cold_sweat:), ho iniziato a creare delle panel line aggiuntive, sempre concentrandomi sulle superfici più ampie e cercando di dettagliarle un poco di più: mi sono prevalentemente concentrato sull'ala, per dare l'idea di essere composta da diverse sezioni, su gonnellini e coda e gambe. Ho cercato anche in questo caso di variare le dimensioni delle incisioni, per rendere un pò più varia la trama: principalmente ho usato ceselli di dimensione 0,3 mm, 0,6 mm e 0,15mm per le ali, e alcune incisione più ampie sui gonnelli con un cesello da 1,5 mm.
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(si noti il porta ceselli costruito dalla moglie....)

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Dopo aver concluso la fase delle incisioni, e mentre pensavo alle aggiunte di plasticard, ho iniziato a lavorare su una delle gimmick per il soggetto. Volevo sfruttare un pò tutte le caratteristica del mobile suit (contestualizzata anche nel rispetto del diorama che volevo realizzare). Dopo aver fabbricato la sorta di "apertura" dei binder, iniziato a disporre la cablatura per il monoeye, volevo anche durante la battaglia usasse la beam saber. E quindi via di effetto speciale "albero di Natale"! :no_mouth:

Mi sono preso la licenza di cambiare l'impugnatura della stessa (l'orginale è una sorta di parallelepipedo) per adattare una batteria a cilindro con il relativo led (...un galeggiante da pesca...), quindi ho creato un cilindro e un anello per camuffare la stessa...
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Ho estratto il mini led dal suo cappuccio per poterlo inserire in un foro fabbricato nella plastica trasparente della beam sabe

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L'effetto finale è più o meno questo... la diffusione non è esagerata, ma comunque si nota
Finito questo esperimento mi sono creato un abbozzo di aggiunte di plasticard (sempre 0,25 mm di spessore), sempre fabbricate con la Silhuette Cameo
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Anche in questo caso ho cercato di creare un pò di volume alle superfici, applicando le aggiunte sulle superfici più vuote, e in certi punti creando anche una sorta di panel line al contrario (tipo sul polpaccio con una una "placca" con intagliata il simbolo di Neo Zeon)

Alcune foto delle zone interessate:
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...E alcune foto del modello nel suo intero:
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In seguito per sfruttare un altra caratteristica del Kshatriya, ovvero i funnel svolazzanti che sparacchiano i loro laser a destra e a manca, ho "riempito" l'incavo di alcuni di questi ultimi (dove vengono agganciati all'ala), con il milliputt, cercando di riprodurre il funnel integro
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Dopo l'asciugatura e la solidificazione dello stucco ho limato e raschiato cercando di uniformare la superficie, sperando che in fase di colorazione non si noti eccessivamente la pezza... :roll:
Ennesimo esperimento: per simulare il raggio laser che viene sparato del funnel, ho provato ad utilizzare un filo elettroluminescente da 2 mm: ho optato per quest'ultimo, primo perchè la sua rigidità mi permette di sorreggere il funnel in aria, e soprattutto la luminosità è discretamente potente e visibile anche non al buio... ma mi si conceda, l'effetto lo mostrerò solo a lavoro completo (suvvia.... un pò di suspance :stuck_out_tongue_closed_eyes:)

Fase 3:

Ennesimo smontaggio del modello, lavaggio, mascheratura e primerizzazione. Ho utilizzato principalmente il Grey Primer (Ammo of Mig) e il White primer per le parti bianche.
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Per i colori base del modello (sempre attenendomi alla schema classico del Kshatriya) ho utilizzato il Light Green KHU-553M della Mig per la corazzatura principale (un verde pallido da Zaku...), un Gunship Green per le parti più scure (come torace, coda e gonnellini del bacino), per i piedoni un Intermediate Blue della Vallejo con un pizzico di Light Grey, per le zone che sul modello sono bianche un Light Brown Gray della Mig e un Light Rust per le bocche dei Cannoni a mega particelle. Le parti dell'inner frame visibile e dei giunti delle ali sono state colorate con il Polished Metal, ad esclusione delle parte interne dei Binder, a cui ho prima dato una mano di glossy black e inseguito ho provato ad utilizzare un Polished Allumiun della serie Xtreme Metal della Ak Interactive per staccare un pò la tonalità dalle altre parti metalliche.

Per cercare di dare una leggera modulazione (appena percettibile) alle superfici ho utilizzato delle sfumature d Pale Gray su quelle Light Green, del Forest Green e del Green Zinc Chrome sulle parti Gunship Green e del Light Cold Gray sugli inserti chiari.

Alcune foto della colorazione:
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L'effetto "specchio" l'ho attenuato dopo la stesura del protettivo finale, perchè mi dava l'idea che sparasse un pò troppo...
Ho quindi proseguito dettagliando a pennello i particolari del modello:
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Dopo aver sigillato il tutto con il Glossy della Ak Interactive, mi accingo alla...

Fase 4:

Per le pannellature anche in questo caso ho optato per diverse tonalità in base alla zona interessata, ho provato a utilizzare anche alcuni filtri per variare leggermente le tonalità di alcune superfici (soprattutto la alcuni pannelli delle ali)
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Prima di metter mano alle decal e applicare gli effetti di weathering e usura, ho sperimentato il metodo del reverse washing su i pezzi che compongono le polsiere e la corazza del mezzo: acrilico bianco come base, protettivo lucido, Glossy Black enamel della Humbrol e successiva pulizia con benzina Zippo:
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Applicate le water decal del solito Samuel, ho cercato di "usurare" leggermente il mezzo considerando il contesto del Diorama: il Kshatriya arriva all'interno della Colonia combattendo, e ho immaginato che essendo un mezzo di Neo Zeon caricato su una nave che ha già sfruttato le sue potenzialità in battaglia e la manutenzione si concentra più sull'operatività e il funzionamento che sull'estetica, potrebbe essere leggeremente più "segnato" (tralasciamo l'argomento dell'usura dei Mobile Suit, del I-Field Generator del Kshatriya che lo proteggerebbe da qualsiasi tipo di colpo ecc.... :| ), soprattutto sulle ali che possono essere anche utilizzate come una sorta di scudo (scusate ancora la licenza che mi permetto di prendere... :oops: ).
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Sigillo il tutto con l'Ultra Matte della Ak Intercative e rimonto il tutto, non prima di aver cablato tutti i cavi per il monoeye...
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Ultima (...finalmente.... :persevere:) carrellata di foto del modello completato:
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...:sweat:... ed anche questo è concluso, sempre le solite scuse per la prolissità del post (...potrei brevettarli per la cura dell'insonnia, o come metodo di suicidio assistito.... :sob:), e per la qualità di alcune foto...

Ringrazio per l'attenzione e la vostra pazienza, e prossimamente per il W.I.P. della scena (prometto che sarà breve... :oops: ) e per il completed work.
Un Saluto,
GiGi
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Re: WIP [OPEN] 666 -Diorama-

#5

Messaggio da Redones » mar 5 set 2017, 18:50

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Re: WIP [OPEN] 666 -Diorama-

#6

Messaggio da Katastor » mar 5 set 2017, 19:48

E la misera! :anim_af1428f9-0240-d0d4-4967-6b07be8c07d9: :anim_af1428f9-0240-d0d4-4967-6b07be8c07d9: :anim_af1428f9-0240-d0d4-4967-6b07be8c07d9: :anim_af1428f9-0240-d0d4-4967-6b07be8c07d9:

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Re: WIP [OPEN] 666 -Diorama-

#7

Messaggio da SinanjuStein » mar 5 set 2017, 20:41

Non vedo l'ora di vedere il diorama essendo Gundam Unicorn la mia serie UC preferita :-D daje! E ovviamente terrò come reference il tuo wip..super completo :-D

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Re: WIP [OPEN] 666 -Diorama-

#8

Messaggio da Darklythe » mer 6 set 2017, 18:45

Buonasera a tutti,
ringrazio per l'attenzione e la pazienza di aver letto tutto quello che ho scritto fino ad ora.
Sono qui per presentare l'ultima parte del W.I.P. prima della pubblicazione vera e propria del lavoro finito, e cercherò (....:no_mouth:...) di essere il più stringato possibile, quindi....
666 - Diorama Background L'evoluzione della scena che volevo rappresentare è stata ispirata ad una scena iniziale dell'anime Gundam Unicorn, nella fattispecie l'entrata in scena dell'NZ-666 Kshatriya sulla Colonia di Industrial 7, dove per la prima volta si scatena la sua potenza e la sua inarrestabile forza, dove riesce a annichilire da solo le forze di difesa federali che tentano di fermare la sua incursione.

Nella fattispecie, ho cercato di rappresentare (con tutte le licenze del caso e un pizzico di immaginazione) lo scontro all'interno della Colonia, dove il massiccio Mobile Suit si sbarazza facilmente di un RGZ-95 Rezel mentre riesce a tenere a bada le forze dell'ECoas con i suoi famigerati funnel, il tutto in un'ambientazione urbana.

Agli albori del progetto avevo pensato di mostrare un paesaggio totalmente cittadino, con il Kshatriya che combatte tra i grattacieli e i palazzi, ma alla fine per questioni di spazio e personaggi coinvolti, ho preferito che la lo scontro avvenisse in una porzione più periferica della città (quindi niente decine di palazzi, ma solo uno... :roll: ), cercando di simulare l'ingresso nella zona abitata.

Ho cercato inoltre di suddividere "virtualmente" il diorama in una griglia, per meglio capire come disporre tutti i personaggi e gli elementi attivi, evitando (come capita spesso nei miei lavori) di lasciare delle zone troppo spoglie, senza però creare un ammasso di oggetti troppo pesante agli occhi dell'osservatore (perlomeno c'ho tentato.... :oops: ).

Per cercare di evitare al più possibile gli errori di scala macroscopici, calcolatrice alla mano ho trovato quello che chiamerò il "Pi GRECO DEL DIORAMA HG" (...no comment...:zipper_mouth:), ovvero il valore per cui moltiplicare (se voglio creare un elemento "reale" con le dimensioni nel diorama) o dividere (se ho una misura nel diorama e voglio controllare le effettivi dimensioni): 0,00694 periodico....... (ovviamente qualche misura l'avrò ciccata di sicuro in ogni caso... :? ).

Per prima cosa ho cercato di fabbricare un palazzo, che fungerà anche da "base" per il ReZel.
Ho utilizzato dei fogli di Foam Board da 3mm di spessore, cercando di creare una struttura non troppo complicata, a cui ho cercato di variare le superfici spezzando con inserti e fabbricando gli infissi con plasticard.
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Tenendo conto dei consigli ricevuti su un mio precedente lavoro, il cui tetto rimaneva troppo "piatto", ho cercato di creare un pò di movimento creando una sorta di terrazza, con classica recinzione e struttura per accedervi.
Per la recinzione ho utilizzato un striscia costruita con un pezzo di zanzariera, che ho reso un pò più rigida con l'uso di vinavil e acqua, e verniciata poi con una bomboletta a finitura metallica.
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Dopo aver abbozzato il palazzo, mi sono messo a costruire la base vera e propria dove verrà assemblata la scena. Il tutto poggerà su un pannello di MDF (verniciato nero brillante) 50x50, a cui ho creato un ulteriore rialzo di 5 cm con un pannello di poliestruso compatto (tagliato a mo' di cornice) e infine "chiuso" dalla base vera e propria del diorama (sempre un foglio da 1,5cm di poliestruso compatto). La "pedana" così strutturata mi permette di avere sia un rialzo estetico, che uno spazio dove far passare tutti i cavi e i porta batterie per gli effetti "presepe/albero di natale".
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La cornice da 5 cm a cui successivamente ho creato una sezione "amovibile"
a mo' di cassetto per accedere al fondo dopo aver assemblato il tutto


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L'idea della scena prevede che il palazzo si trovi nei pressi di una intersezione di strade, dove scorre anche una sezione sopraelevata tipo cavalcavia o ponte. Per le strade, ho provato a sperimentare con un foglio di sughero da 2 mm di spessore, opportunamente tagliato e incollato su un foglio di depron da 0,3 mm: la superficie irregolare e eterogenea del sughero, previa colorazione, può suggerire le asperità del manto stradale, su cui scorrerà il traffico costituito da macchine (in scala 1/150... piccolo compromesso).
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Il manto stradale è stato repplicato utilizzando una base nera, sfumata con diverse tonalità (dal grigio al marrone e verde), cercando di simulare l'usura del passaggio dei veicoli

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La segnaletica stradale è stata fatta con un washable white, in modo poi da essere "scrostrata" con un semplice pennello intriso d'acqua.
P.S. Piccolo appunto: in questa immagine si vede un errore che ho poi corretto in seguito,
ovvero ho utilizzato il metodo di scorrimento all'occidentale (guida a destra), ma poi per questioni logistiche ho cambiato in quella con guida a sinistra tipica del giappone... sorvoliamo sulla scritta "WOLS" (....slow al contrario...) che poi ho scritto normalmente perchè in casa non lo capiva nessuno...

Il ponte passa sopra una sezione rocciosa, che ho simulato con la stesura di una pasta texture Dark Earth della Tamiya e della Vallejo, a cui in seguito ho applicato dei lavaggi per lumeggiare e ombreggiare alcune parti. La stessa pasta è stata utilizzata come base per una sezione "erbosa" di fronte al palazzo.
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Ho proseguito colorando il palazzo, cercando di applicare alcuni effetti di invecchiamento e ho ricavato alla fine una nicchia dove il ReZel viene "schiacciato". Per simulare l'impatto ho creato con del cotone, sfumato con pigmenti e polveri, a cui ho applicato detriti e pezzi di calcinaccio, una sorta di fumo nel punto di impatto.
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Mi accingo qui a fare schierare un abbozzo preliminare della scena, (e in questo punto mi sono accorto della storia della corsia di marcia) e utilizzare per "riempire" il bordo della strada con guardrail, recinzioni, semafori per auto e pedonali e lampioni della Kato (scala 1/150...ennesimo compromesso, ma visto che la differenza di dimensione è ininfluente, ho sorvolato).
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Per le zone erbose ho utilizzato diverse tonalità e dimensioni di flock, cercando di creare una trama il meno possibile "finta".
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Per il Loto in assetto ATV, volevo simulare il dispiego delle forze speciali dell'Ecoas, quindi dopo infinite ricerche ho trovato finalmente delle miniatura in scala 1/144 della Pegasus, che rappresentano dei marine, che ho successivamente dipinto con i colori dell'uniforme del gruppo.
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Ho inoltre ridipinto i veicoli, cercando di particolarizzarli un pochino, e tutte le strutture di segnalitica stradale. Ho inoltre utilizzato per le "piantagioni" un armatura specifica, a cui ho applicato il fogliame.
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Ho quindi iniziato a rendere il diorama più "contestualizzato", creando con un insieme di pigmenti, colorazioni specifiche, sporcarture, paste effetto fango, per simulare il momento in cui si svolge tutta la scena: quel breve istante in cui un banale paesaggio urbano viene sconvolto dalla battaglia.
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Prima di chiudere il tutto, ho iniziato a studiare dove i raggi laser del funnel colpivano il terreno (alcuni ovviamente ero indirizzati verso certi soggetti...) e a creare il supporto del Kshatriya, perchè lo volevo "volante": ho utilizzato un tondino di plexiglass trasparente da 5 mm di sezione, a cui ho modellato con il dremmel l'incastro per il foro sul bacino del Kshatriya (e soprattutto ho fatto le prove per vedere se il tutto reggeva.... :| )
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....prova del 9... sbandierato a circa un metro da terra....:confounded: ... ha retto e non si è schiantato.... ;)

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Il perno dopo essere stato tagliato a misura, è stato fissato sul pannello di Mdf e rinforzato con un blocco di poliestruso. Ho optato per un tondino di plexiglass, perchè volevo cercare di evitare il più possibile l'effetto marionetta con i classici perni metallici...
ho provato a renderlo il più possibile meno visibile, come con i Funnel svolazzanti che sfrutto l'effetto ottico e sono retti dal filo elettrolumiscente

.... E mi fermo qui. Mi si conceda un pò di mistero per il colpo d'occhio finale :relieved: altrimenti il WIP diventa un pò troppo "completed" e non voglio (scusatemi ancora) svelare tutto subito :slight_smile:...

Vi lascio solo con un piccolo "teaser"...

Immaginate un secondo di aver finito la vostra giornata al lavoro, e ormai spossati salite sulla macchina, iniziate a percorrere la solita strada, fate le solite code imbottigliati nel traffico, in mezzo al solito rumore di motori e clacson nervosi, finalmente siete quasi a casa, quando il cielo si oscura per un secondo, non riuscite a capire cosa vi ha sorvolato, state passando sotto l'ultimo ponte e tutto ad un tratto davanti a voi un bagliore e non riuscite a capire cosa sta succedendo... e nemmeno a frenare in tempo....:confounded:
Spoiler:

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Nessun fotoritocco con programmi, luce naturale, e camera scrausa del cellulare...
Fine W.I.P.
Grazie ancora per l'attenzione e la pazienza! Prossimamente su "COMPLETED WORK" (...finalmente :relaxed:...)
Un ABBRACCIO
GiGi
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Re: WIP [OPEN] 666 -Diorama-

#9

Messaggio da Redones » mer 6 set 2017, 20:19

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Re: WIP [OPEN] 666 -Diorama-

#10

Messaggio da SinanjuStein » mer 6 set 2017, 20:21

Spettacolare..nient'altro da dire :anim_af1428f9-0240-d0d4-4967-6b07be8c07d9: :anim_af1428f9-0240-d0d4-4967-6b07be8c07d9:

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