Dopo 3 mesi di inattività modellistica, per i sempre pressanti impegni di lavoro e quotidiani, nelle ultime settimane ho montato un kit di un amico che mi aveva dato da fare circa un anno fa... (ho pensato fosse ora di restituirglielo per evitare insulti di vario genere...

Si tratta dell'Andromeda, la nave delle forze terrestri della 2° serie di Uchu senkan Yamato (Starblazers per gli amici...

Quest è un vecchissimo kit Bandai in scala 1/700, comprato a Milano nell'anno del Signore 1996 alla "modica" cifra di LIRE 60.000 (c'era ancora lo scontrino nella scatola, giuro!).
Un modello che ha chiamato a raccolta innumerevoli divinità, da quelle cristiane, a quelle arabe, financo a quelle egizie. Gli stampi erano talmente grossolani e imprecisi che le sagome dei pezzi da unire non combaciavano su due pezzi, neanche a pagarli! Ovviamente tutta da assemblare a colla, neppure un incastro...

Ma cominciamo con un po' di foto, più che altro general generiche...senza entrare nei dettagli, giusto per dare una sequenza logica ai lavori di assemblaggio e colorazione.
Innanzi tutto la scatola (per inquadrare il modello):

Grossolanamente assemblata (con i pezzi principali per lo più appoggiati tra di loro) la nave appariva così:

Una cosa carina di questo modello era la predisposizione per le luci sui cannoni a onde moventi a prua e nel motore a poppa. In verità ngli sprue c'erano dei supporti per delle lampadine che, a occhio, dovevano essere tipo quelle degli alberi di natale e dei presepi che andavano prima dell'avvento dei led...quelle fatte a forma di minuscola candela (collegate in serie che quando se ne bruciava una o la trovavi e la sostituivi, o dovevi cambiare tutta la luminari)... però nella scatola non erano presenti (non so se le aveva perse il mio amico o se effettivamente erano da prendere a parte fin dall'orgine).
Inoltre c'erano incluse delle lamelle di rame (alle quali collegare i fili del circuito elettrico) da fissare sulla parte superiore della staffa del piedistallo e all'interno del buco sotto la chiglia che si incastra nella staffa, in modo da potere collocare batteria e interruttore nella parte inferiore del basamento e poter comunque staccare all'occorrenza la nave dal piedistallo (perdonatemi non ho pensato purtroppo a fare foto di questi dettagli)
Pensando fosse apprezzabile cogliere questa pregevolezza, ho usato come lampadine 3 micro led smd da 3 volt l'uno collegati in parallelo alla batteria (inizialmente ho usato 2 stilo da 1,5V, visto che nel kit erano inclusi i pezzi per creare anche il porta batteria, ma poi, in considerazione anche di fastidiosi falsi contatti, ho optato alla fine per una più comoda batteria a bottone da 3V)
Ecco come si presentava il circuito elettrico creato all'interno della nave:

A sinistra c'è la prua, a destra la poppa.
Un dettaglio della prua

E un dettaglio della poppa

Ho testato il circuito e riscontrato che funzionasse a dovere e tutti i led si accendessero correttamente ho chiuso la "stiva"... (con l'angoscia che se una volta terminata la costruzione le luci non si fossero accese per qualche motivo... non sarei stato più in grado di far niente...

Ho quindi proseguito con l'assemblaggio della nave attraverso l'incollaggio di tutti i pezzi.

Una cosa veramente brutta di questo kit era la linea di giuntura tra la parte superiore e quella inferiore. Tra l'altro la parte superiore era più sporgente di quella inferiore e se combaciava a prua non combaciava a poppa (e viceversa). Ecco un paio di dettagli di questa orribile seam line.


Per cercare di rimediare a questo noiosissimo problema mi sono armato di carta abrasiva in varie grane (dalla 240 all 1000) tanta tanta pazienza ed altrettanto olio di gomito. E dopo un'infinità di sfregamenti e abrasioni piano piano i pezzi hanno cominciato ad assumere una parvenza più uniforme.



A questo punto ero pronto per cominciare l'intensa opera di stuccatura (con il solito putty in tubetto della tamiya).


Terminato di stuccare in ogni dove, ennesimo scartavetramento con le più svariate grane.

Avendo scartavetrato così tanto ho dovuto ripassare numerose panel lines coi ceselli (andando pure storto in certi casi, ma vabbè, visto il modello non me la sono presa più di tanto) ma ho cercato di valorizzare anche alcuni dettagli come le batterie dei cannoni, facendo il buco nella canna.

Al termine dell'assemblaggio e della stuccatura, la nave appariva così:






